Cenare a Genova e sentirsi a Tunisi

Ieri ho accompagnato mio marito a Genova per una riunione di lavoro. Prima del meeting, dovendo cercare un posto per cenare, ci siamo diretti nella zona tra Porta Principe, la Stazione ferroviaria, ed il Porto. Il termometro segnava 8 gradi ma appena scesa dall’auto mi hanno investita un forte vento freddo e l’aria umida che profumava di mare. Avvolgendomi meglio nel piumino, la mia mente è subito andata ai nostri viaggi invernali in Tunisia.

I viaggi fatti fin’ora nel deserto tunisino sono tre: auto 4×4, tenda sul tetto e partenza intorno a Natale. Non pensiate che andare in nord Africa d’inverno sia, climaticamente parlando, piacevole….fa freddo, soprattutto di notte e se si fa campeggio! Insomma ieri mi sono rivista al porto di Tunisi, in dogana ad espletare tutte le pratiche necessarie per iniziare il viaggio vero, mentre soffia il vento carico di salsedine. La sensazione, poi, è rimasta anche quando siamo entrati nella prima Trattoria che abbiamo incontrato in un caruggio che scende dietro il Porto. “Trattoria da Mario”, recita l’insegna; seduti ai tavoli soprattutto camalli protetti dai loro berretti di lana, curvi sul piatto fumante di pasta e fagioli. Stanno probabilmente facendo la pausa cena durante il turno serale; sarà per i visi segnati da lunghe ore passate al freddo e al sole o per gli occhi profondi, ma mi viene quasi voglia di sedermi al tavolo con loro per sentire cosa avrebbero da raccontare. Il gentile cameriere è certamente tunisino e, soprattutto, il riscaldamento è spento…proprio come succede in Tunisia. Nei ristoranti, negli alberghi e in ogni locale pubblico il riscaldamento non c’è. Ma perché mi chiedo io, non dovrebbero essere meno abituati al freddo di noi?

Comunque, cercando di coprirmi almeno con la pashmina, consumiamo la nostra cena sentendoci un pò in vacanza, visto l’ambiente e la frequentazione del locale dove, tra l’altro, sembrano essere tutti habitué.

Ormai è ora di tornare alla realtà: pagare ed andare alla riunione ma ci siamo subito resi conto che, certo i piatti erano tipici genovesi, ma il conto si è avvicinato molto ad uno di quelli tunisini…20 euro in due mi sembra davvero poco per una buona e abbondante cena.

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